Biografia
Fotografo
statunitense, nasce a Oak Park, Illinois,
nel 1933. Ha iniziato ad occuparsi di fotografia all'età di dieci anni e,
successivamente, durante i suoi studi al
Rochester Institute of Technology e all'Università di Yale, ha continuato ad
approfondirne la conoscenza e a sviluppare questa sua passione. Arruolatosi
nell’esercito, di stanza vicino Parigi, incontra Henri Cartier-Bresson, uno dei
quattro fondatori dell’agenzia fotografica Magnum Photos. Lasciato l'esercito,
nel 1957, Davidson lavora come fotografo freelance per la rivista Life e nel
1959 diventa membro di Magnum Photos. Dal 1958 al 1961 comincia a lavorare sualcune
opere importanti come “The Dwarf”, Brooklyn Gang” e “Freedom Rides”. Nel 1962
riceve una borsa di studio dal Guggenheim per realizzare un servizio su quello
che diventerà, col tempo, un documento importante nella storia del Movimento
Per i Diritti Civili in America.
Viene
premiato, con la prima sovvenzione per la fotografia dal National Endowment for
the Arts, per i due anni trascorsi come testimone del degrado sociale di un
quartiere di Est Harlem. Lavoro, questo, che viene pubblicato, nel 1970, prima
dalla Harvard University Press, con
il titolo di East 100th Street, e poi ripubblicato ed esteso dalla St. Ann’s Press. Nel 1980 ferma nei suoi
scatti la vita sotterranea della
metropolitana di New York che diviene un suo libro, Subway, dal quale sarà realizzata una mostra all'International
Center for Photography nel 1982. Nel
1998 Bruce Davidson riceve un nuovo finanziamento dall'Open Society Institute
Individual per il servizio sulla East 100th Street e viene premiato con il
Lucie Award per i risultati raggiunti nella fotografia documentaristica. I suoi
lavori fotografici sono stati pubblicati in diverse monografie e sono incluse nelle
maggiori collezioni d'arte di tutto il mondo.
Bruce
Davidson ha scoperto la fotografia in gioventù, rimanendo incantato dalla magia
di una camera oscura che un amico gli aveva mostrato: vedere apparire le
immagini sulla carta fotografica, immersa nel liquido, è stata la scintilla scattatagli
nella mente, attraendolo in modo davvero
magnetico verso il mondo della fotografia. La camera oscura è uno dei motivi
ricorrenti nella sua vita; la sua stessa madre lo ha sempre spronato nel seguire la sua
strada, nonostante la professione del fotografo non godesse di una grande
considerazione, consentendogli di tenere
anche una camera oscura in casa.
Davidson
è uno dei fotografi più importanti del panorama statunitense. Durante i primi
anni della sua carriera diversi suoi importanti lavori sono stati incentrati sui
cambiamenti della società americana. Uno tra i primi testimonia la vita di un
circo, nel 1958, e mette subito in luce uno dei tratti fondamentali della sua fotografia
e cioè la fortissima empatia con i
soggetti da lui ritratti. I suoi lavori prendono vita trascorrendo ogni giorno
una lunga porzione di tempo accanto ai
suoi soggetti, per coglierne al meglio tutte le sfumature, e per farli abituare
all’occhio attento della sua fotocamera fino quasi a farla sparire, evitando, così, la foto in posa o la mancanza
di naturalezza , che spesso caratterizza i volti delle persone che non si
trovano a proprio agio di fronte all'obiettivo di una macchina fotografica.
Questo suo stile è stato fondamentale in uno dei suoi lavori più noti, quello in cui ha seguito
da vicino una gang a Brooklyn, "The Jokers". Il lento avvicinarsi ai
giovani, il vivere ogni giorno in mezzo a loro, hanno permesso a Davidson di
andare oltre ai semplici 'ritratti di alcuni sbandati', ma gli ha consentito di
capire i motivi e le aspirazioni di tutti questi ragazzi. Dalle sue foto traspaiono
la loro rabbia, la loro frustrazione, la loro depressione, la loro paura.
I
consigli Di Bruce Davidson
Pazienza e passione sono le due componenti
fondamentali affinché si crei una relazione intima con il soggetto da fotografare.
È essenziale creare una forte relazione con il soggetto per far sì che, quando
arriva il momento dello scatto la situazione sia quanto più naturale possibile e
la macchina fotografica non venga percepita come un elemento estraneo. Spesso, perché
ciò si possa creare, è necessario trovare un aggancio per poter entrare nella
vita quotidiana delle persone; altre
volte, semplicemente, basta condividere a lungo lo stesso luogo di ritrovo. Questa
predisposizione per i rapporti interpersonali è parte integrante della
fotografia di Bruce Davidson e dimostra come l'arte di fotografare non sia
legata solo a semplici inquadrature, esposizioni e mezzi tecnici, ma di come
essa vada a toccare una sfera molto più ampia.
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