“Sono conosciuto per scattare foto molto da vicino, più invecchio, più mi avvicino.”
“Se si sente l’odore della strada guardando la foto,
si tratta di una fotografia di strada"
(Bruce Gilden)
Bruce Gilden nasce a Brooklyn nel 1946, inizia a lavorare al
suo primo progetto fotografico a lungo termine a Coney Island nel 1969, mentre
dal 1975 al 1982 si dedica ad immortalare il martedì grasso di New Orleans. Nel
1984 si reca per la prima volta ad Haiti dove torna per undici anni
consecutivi. Nel 1996 il suo libro Haiti
vince l’European Publishing Award for Photography. Gilden ha viaggiato a lungo
lavorando su commissione e realizzando progetti fotografici in Paesi come l’
India, la Russia e la Romania, ma è ritornato sempre sulle strade di New York,
dove, dal 1981, lavora ininterrottamente. Nel 1994 si trasferisce in Giappone
dove inizia un progetto dedicato a un lato oscuro di questo paese, la mafia
giapponese: le immagini sulla Yakuza vengono pubblicate nel libro Go. Inizia a lavorare in Florida nel
2008 al primo segmento della serie dedicata alla preclusione del diritto di
riscatto delle proprietà immobiliari in America: No Place Like Home. Continua il progetto a Detroit, a Fresno, a
Reno e Las Vegas. E’ entrato a far parte di Magnum Photos nel 1998.
La sua carriera inizia
sulle strade di New York, dove scopre la passione per gli strani personaggi
della città. Ha fotografato di tutto: la yakuza giapponese, l’estrema povertà
di India e Haiti, allibratori e patiti del gioco d’azzardo irlandesi,
prostitute, gang di motociclisti, e chiunque negli anni sia riuscito a
catturare l’attenzione del suo occhio attento ed esigente.
La velocità con cui Gilden sorprende i suoi soggetti è
veramente invidiabile. Li affianca o li supera, aspetta il momento giusto e
scatta con una tale rapidità da suscitare reazioni uniche e di forte impatto. Spesso
ne corregge le traiettorie con il proprio corpo…. induce la gente a fare
determinati percorsi, a spostarsi nella posizione perfetta. Il punto di vista è
quasi sempre dal basso, il flash tenuto in una mano, solitamente è spostato di
un angolo di circa 45° rispetto al soggetto. L’uso attento della luce, riesce a
creare delle ombre capaci di esaltare le qualità delle persone ritratte. Le ombre
nette e l’estrema vicinanza con il suo soggetto rendono di grande impatto ogni
singolo scatto. I suoi soggetti sono tutti assolutamente distinti dalla massa.
Hanno un qualcosa che li caratterizza e li differenzia dal resto delle persone.
Uno dei suoi lavori più noti è quello fatto sulla YAKUZA, la mafia giapponese.
Gilden ha saputo ritrarre lo stile, la drammaticità e la filosofia di questi
individui come nessuno ha mai fatto. E’ entrato in contatto con loro, è rimasto
vicino a loro senza fare troppe domande. A Gilden interessavano le foto e non
che i tizi fotografati fossero assassini. Estetica e cultura della Yakuza
trasudano da ogni singolo sguardo, tatuaggio o atteggiamento ritratto.
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