Biografia
‘Ma la verità dell’uomo si interpreta, non si può fotografare facilmente…’
René
Burri, indimenticabile fotografo, noto per i suoi reportage su alcuni degli
avvenimenti storici e culturali più importanti della seconda metà del ventesimo
secolo, nasce a Zurigo nel 1933. Aveva solo 13 anni quando scattò la sua prima
foto all’allora primo ministro britannico Winston Churchill, durante una visita
in Svizzera. Prima della fotografia, però, le sue passioni furono la pittura e il
cinema e per tale motivo decise di frequentare la scuola d'arte di Zurigo, dove
studiò composizione, pittura e disegno. Finita la scuola, cercando di dare un seguito
a questa sua passione tentò il mondo del cinema, ma le limitate opportunità
date dalla Svizzera in quel periodo fecero sì che si dedicasse alla fotografia,
che molto si avvicina al mondo del cinema. Così nel 1950, all'età di 17 anni,
entrò nella scuola di fotografia della sua città. Fu in questi anni che iniziò
a lavorare come regista e a realizzare i suoi primi documentari, usando la sua
prima macchina fotografica, una Leica.
Nel 1955, René, grazie ad un amico, presenta
alla Magnum Photos un reportage su alcuni bambini sordomuti che ebbe da subito
un grande successo. Venne, infatti, pubblicato sulla prestigiosa rivista Life e poi ripreso anche da altre grandi
testate europee. Entrato a far parte della
Magnum Photos, di cui diventa membro nel 1959 e successivamente anche
presidente, inizia la sua intensa attività come fotografo di reportage in giro
per tutto il mondo, realizzando i lavori commissionati dall’Agenzia. Fra i suoi
importanti reportage degli anni Sessanta sono da ricordare quelli su Picasso, su
Giacometti, su Le Corbusier, su Fidel Castro e su Che Guevara. Burri ritrae
Picasso nella sua casa in Costa Azzurra, a tavola con i nipoti, catturando
alcuni bellissimi scorci di vita quotidiana di una delle icone del ‘900. Nel 1960 fotografa Alberto
Giacometti, mentre a occhi chiusi modella una delle sue sculture più note.
La serie di ritratti fatta a Ernesto Che
Guevara è del 1963 all’Havana, dove si trovava insieme alla reporter americana
Berguist, della rivista Look, che
seguiva la rivoluzione castrista. Burri fotografa Castro mentre scrive, mentre
beve il caffè e anche mentre fuma il sigaro. Sarà quest’ultima foto a fare il
giro del mondo, diventando un simbolo della rivolta studentesca. Verso la
seconda metà degli anni Sessanta e poi negli anni Settanta va a lavorare in
Egitto, in Israele, in Vietnam e poi anche Beirut. Nel 1991 venne nominato,
dallo Stato Francese, Cavaliere dell'Ordine delle Arti e delle Lettere; nel
2004 viene realizzata una grande retrospettiva, arrivata anche in Italia. Renè
Burri muore all’età di ottantuno anni il 20 ottobre del 2014.
Lo
stile di Burri può racchiudersi in una
frase da lui pronunciata: ”Non ho mai
pensato di voler diventare fotografo”. E’da questa sua consapevolezza che ha
saputo cogliere quella che è la potenza del particolare, di uno sguardo, di un
gesto, rimandando ai posteri l’eternità di uno scatto, immortalato “quasi” per
caso.
Entrance of the Citè Radieuse, Marseille, 1959 Brandenburg Gate with Barbed Wire, Berlin, 1961 |
Che Guevarra, Cuba 1963 |
Che Guevarra, Cuba 1963 Pechino, China, 1964 The Great Wall, China, 1964 Amangansett, Long Island, Stati Uniti New York City South Vietnam, Saigon Riapertura del canale di suez Child, Brazil Picasso |
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