"I
use photography as a way to help me understand why I am here. The camera helps
me to see."
Io uso la fotografia come un modo per aiutare a capire il motivo per cui sono qui. La macchina fotografica mi aiuta a vedere.
Trent Park
Trent Parke nasce nel 1971 a Newcastle, Australia. Inizia a
fotografare all’età di 12 anni con la Pentax
Spotmatic di sua madre e usa la lavanderia di casa come camera oscura. Nel
2003, inizia a viaggiare all’interno del suo paese insieme alla moglie, la
fotografa Narelle Autio, dando vita al Progetto Minutes to Midnight. Una raccolta di
fotografie, in questo viaggio, che vuole essere un ritratto a tratti
inquietante dell’Australia del ventunesimo secolo, un racconto che mostra i
paesaggi ma anche l’aspro entroterra e la caotica e malinconica vitalità delle
remote città aborigene. Per questo progetto ha ricevuto il W. Eugene Smith
Grant in Humanistic Photography. Nel 2007 si trasferisce ad Adelaide con la
moglie e i due figli. “Dopo una vita
frenetica a Sydney, Adelaide sembrava il posto perfetto per riflettere sulla
mia vita”, racconta il fotografo ed è qui che, mentre osservava i suoi
bambini, si rende conto di non possedere molti ricordi della sua infanzia, mancanza
probabilmente dovuta alla morte improvvisa della madre, di cui lui stesso era
stato testimone a 12 anni. Partendo da questa riflessione Parke decide di
concentrarsi su temi come il dolore, la perdita e la memoria. In sette anni ha
scattato migliaia di foto, scritto
centinaia di pagine di diari e pubblicato 14 libri. Tra questi The Black Rose, una delle storie più
personali che il fotografo australiano potesse raccontare al suo pubblico. Una specie
di biografia che raccoglie sia il dolore della sua infanzia, segnata dalla
perdita della madre, sia il lavoro fatto come fotografo. Un viaggio di
introspezione, che culmina in un universo di intriganti fotografie, light box,
video, testi e libri, per un'esplorazione visiva del senso della vita. Attualmente è l’unico
fotografo australiano a far parte della Magnum Photos.
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