«Non c’è
niente di meglio di una foto scattata tra la gente»
Biografia
Carolyn
Drake è nata nel 1971 a Los Angeles in California. Dopo una
laurea in Studi americani alla Brown University, ha cominciato a lavorare come
produttrice e designer nella Silicon Alley (l’area a più alta concentrazione di
società internet di tutta Manhattan). Solo a 30 anni si iscrive all’International
Center of Photography di New York. Ha iniziato a lavorare come freelance e oggi
vanta già un World Press Photo. Ha vinto anche la borsa di studio
Guggenheim nel 2010. Collabora con magazine di culto come National
Geographic, Newsweek, The Economist, Monocle e
il New York Times.
Caroryl è
una fotoreporter molto impegnata che ama
raccontare il nostro pianeta attraverso paesaggi (per Marie Claire
Italia ha intrapreso un viaggio nell’ex USSR), villaggi sperduti e
soprattutto volti. Con la sua fotocamera ci mostra le luci e le ombre del mondo, come i minatori
delle cave di carbone in Ucraina, le sfilate di moda in Kazakistan, le
popolazioni lungo le rive del Tigri e i sobborghi delle città americane.
Tra il 2007
e il 2013 Carolyn Drake ha visitato diverse volte la regione autonoma uigura
dello Xinjiang, nella Cina occidentale. Durante ogni suo viaggio ha osservato i
cambiamenti del paesaggio, il modo in cui i villaggi tradizionali uiguri sono
stati trasformati in moderne città e come questa modernità sia stata costruita
escludendo la libertà di stampa e l’apertura culturale verso l’esterno. Per
realizzare il suo libro Wild pigeon,
la fotografa ha dovuto inventarsi un modo originale per comunicare con gli
abitanti della regione. La Drake si è presentata alle comunità dello Xinjiang
con una scatola di stampe fotografiche, e ha chiesto alle persone di
arricchirle con pensieri, disegni e collage ispirati a The blue pigeon, una storia allegorica di Nurmuhemmet Yasin. La
storia narra la vita del figlio del re dei piccioni che viene catturato da piccioni
di un altro colore. A causa di questo libro, Yasin è stato arrestato e condannato
a dieci anni con l’accusa di incitamento al separatismo.
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