Agosto 2018 | Troina (EN)
Ogni paese ha un’anima racchiusa tra le
sue radici, nei suoi ricordi e nella memoria di chi combatte per non cederla
all’oscurità dell’oblio. Un’anima che traspare quando le sue genti la rendono
come roccia, forte nel tempo, tramandandola di generazione in generazione. La Sicilia, bellissima
e contraddittoria, culla di antiche civiltà, terra di miti e leggende, nasconde
dentro di sé un perenne dualismo…grandezza e miseria, asprezza e fecondità.
L’essenza della sua anima la puoi sentire nel profumo della terra arsa dal sole
e nel sibilo del vento che, accarezzandone i fianchi e le colline, trasporta il
fruscio dei campi di grano misto all’odore delle zagare. La sua essenza la puoi
vedere mentre ti trovi tra i suoi sentieri ad osservare un gregge che sotto un gioco
di luci e ombre si trasfigura in un cammino di anime candide verso un’infinita
meta… La vedi nella lentezza di un ruscello scarno che interseca un ponte dalla
bellezza essenziale...e su quella terra brulla disegna figure irregolari... La
puoi vedere mentre alzi lo sguardo e ti perdi tra le nuvole, mute testimoni di
eventi passati e presenti. E rimani lì a guardarle mentre si muovono e si
trasformano in mezzo a quel cielo che di questi luoghi ha tanto da raccontare.
Allora chiudi gli occhi e sconfini oltre ciò che è possibile vedere…ti ritrovi
fuori dalla tua dimensione fisica e torni ad indagare ancora sull’essenza di
questa terra, cercando e facendo emergere quell’identità vissuta che non deve
essere dimenticata. Qui la storia, fermandosi più volte, ha scritto alcune tra
le sue pagine più importanti. Se chiudi gli occhi e ascolti nel silenzio, senti
terribili frastuoni, senti i lamenti e il pianto di figli e madri, percepisci
sulla pelle i brividi del dolore della distruzione…se chiudi gli occhi…senti
ancora il rumore della guerra che qui, nel cuore della Sicilia, nell’agosto del
1943 ha ferito a morte il paese di Troina. Se chiudi gli occhi…senti lo spirito
di queste genti che, tra le lacrime e il sangue, hanno ricostruito la loro
identità fortificando nel tempo la loro essenza e quella di questa terra. Qui,
immerso nel cuore della mia Isola, ho respirato la stessa aria di quelle genti,
ne ho carpito sentimenti ed emozioni…Come diceva Robert Capa “le foto migliori
sono quelle scattate da vicino”…vicino all’anima della gente…vicino all’anima
della mia terra...
Nessun commento:
Posta un commento