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sabato 18 febbraio 2017

A Muntagna...il gigante "buono"

© Vito Finocchiaro
Mascali 

























Vetri che vibrano, tremori nel cuore della notte che ti penetrano i pensieri, boati che squarciano il silenzio e non danno pace, bagliori di fuoco che si stagliano nel cielo, spettacolari nubi di gas, piogge di sabbia, fiumi infernali di fuoco... uno scenario apocalittico, si potrebbe dire... ma per chi, come me, è nato e cresciuto ai piedi di un vulcano tutto ciò è quasi una paradossale routine. Una “strana” simbiosi, quella dell’Etna con le sue genti, perché, come diceva  Goethe, riflettendo sulla forza della natura, “Viviamo in mezzo a lei, e le siamo stranieri; agiamo continuamente su di lei e non abbiamo su di lei nessun potere; costruisce sempre e sempre distrugge; come fa oggi potrà fare sempre”. A Muntagna, spesso considerata come una sorta di gigante "buono, negli ultimi anni sta mostrando di avere un carattere piuttosto esplosivo. Da sempre se ne canta la sua immensa bellezza e da sempre il suo “essere” ha affascinato noi umani, avidi di conoscere i suoi più intimi meandri. Non c’è un solo giorno che non alziamo lo sguardo verso il cielo perché sappiamo bene che qui, da un momento all’altro, tutto può accadere. Da un momento all’altro potrebbe spezzarsi un equilibrio e con sgomento potremmo solo assistere all’immensa e devastante forza di colei che, da sempre, inconsapevole, domina su questi luoghi, segnandone e modellandone il destino. Una forza brutale che non perdona, quella del vulcano, come una Furia che colpisce la sua vittima e che nel 1928 devastò il mio paese, l’unico ad essere completamente distrutto dalla lava negli ultimi 330 anni. Un luogo unico al mondo è questa mia terra; una terra complessa, fatta di aspetti contrastanti, dove la natura è severa ma anche benigna.  Un territorio che, pur sembrando immobile, suscita la percezione che qualcosa covi sempre sotto la cenere della grande Muntagna, pronta ad esplodere in tutte le sue più diverse e seducenti  manifestazioni. 

                                                              Vito Finocchiaro

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